martedì 20 maggio 2008

Mi giro e il vuoto

Gli italiani sono vigliacchi, codardi, ce l'hanno nel culo tutto spinto in fondo e se lo tengono avidamente, guai a darne un po' agli altri. Non è egoismo, è omertà individuale. Basta un figlio di puttana d'accordo con un'altro figlio di puttana. Io il secondo lo chiamo stato italiano. E il primo scegliete voi. Non si piange miseria, tutti mangiamo, ma il fisico cede e le testa impazzisce, i sessanta non prendono abbastanza pensione, i cinquanta non sanno se la prenderanno, i quaranta non sanno come pagare le rate del mutuo, i trenta non sanno come andare via di casa, i venti non capiscono a cosa serva farsi il culo per poi mangiare merda tutta la vita. Magari ce ne sbattiamo il cazzo dell'immigrazione e pensiamo ai problemi seri, al fatto che per ogni ricco ci sono orde di poveracci e che per ogni arricchitto qualcuno agonizzando s'impoverisce. Puoi rinunciare al ristorantino? Si. Puoi rinunciare alla macchina bella bella? Si. Puoi rinunciare alla casa come la immaginavi? Si. Puoi rinunciare a crearti una famiglia? Puoi rinunciare ad un bambino?
I tempi sono amari, e a Roma se la prendono con i rom.
Mi giro e il vuoto.

Il treno Ventimiglia-Menton

Il treno Ventimiglia-Menton
Arriva con cinque minuti di ritardo alla stazion
Il treno da Menton a ventimiglia
Arriva sempre prima fortunato chi la piglia

Il treno Ventimiglia-Menton
Arriva con cinque minuti di ritardo alla stazion
Il treno da Menton a ventimiglia
Arriva sempre prima fortunato chi la piglia (e poi)

Il sedile è sporco
E fuori c’è vento
E il cielo è coperto

Ma ho in mente un viaggio un po’ diverso per noi due
E ho in mente una favola al contrario per noi due
Al punto d’arrivo tornare indietro per noi due (da da da)

Ma ho in mente un viaggio un po’ diverso per noi due
E ho in mente una favola al contrario per noi due
Al punto d’arrivo tornare indietro per noi due (da da da)

Capita, a volte...

E Antonio se la blaga
E Gillo ora lavora
E Fabio a volte studia
E il Bovaz corre in francia
E Apo si sente solo
E Giulia va in erasmus
E Lucky mi ama tanto
E Sara chi la sente
E Roby si ubriaca
E Brio commette un fallo
E Fra ha la erre moscia
Ed Elena è una statua
Ed Edo è un piedistallo
E Vale prende appunti
Ed Anna ha tutti trenta
E Jack fa l’ingegnere

Ed io che cosa faccio qui da solo
Con i piedi a penzoloni sopra il molo
Guardando l’orizzonte sopra il mare
Insegno ai pescecani ad amare

E Mauri fa i pezzoni
E Walter urla TORO!
E Dario va a puttane
E Claudia va con tutti
E Alan suona il basso
E Lori lecca le pietre
E Save guarda i bimbi
Ed Erik si finge tamarro
E Fabri sta in montagna
E Chiava si fa arrestare
E Lara ormai è persa
E Ire è ancore mia moglie
Ed Ale un po’ mi manca
E Manu difende l’euro
E Renato rimpiange la lira
E Grazia fa il giardino

E capita a volte
Di sognare ad occhi aperti

Anna non mette le magliette (2008)

Anna non mette le magliette
Senno le guardano le tette
Anna non vede nelle sballate
La nuova moda per l’estate

Nel grigio spento di una Torino centro
Che fa passare la voglia di aver qualsiasi voglia
(scusa sai) fai la perbenista, salutista, sarò schietto
ma secondo me è da ipocriti se ora andiamo a letto

Anna non mette le magliette
Senno le guardano le tette

Se vai a scuola con la minigonna
E all’insegnante le prende una madonna
Non lamentarti se poi ti trovi male
Ma a quanto pare non sono l’unico a guardare

Anna non fa che andar di qua e di la
Anna ha trovato chi la prende e non le va
Anna non fa che fare la soubrette
Anna lo so che tanto un giorno o l’altro smette

Anna non mette le magliette
Anna non mette le magliette

Anna non fa che andar di qua e di la
Anna ha trovato chi la prende e non le va
Anna non fa che fare la soubrette
Anna lo so che tanto un giorno o l’altro smette