domenica 29 aprile 2007

SfIgAtO LaMeNtO

Ho fatto male a parlarti dei miei insuccessi
Le cose vanno sempre peggio per chi non sa come suonar la vita
E ritrovarsi spalle al muro senza luci o vie di uscita
Contare solo ciò che sembra giusto o vero sulle proprie dita
E stare attenti a non sbagliare ad usare più di due o tre dita perché

L’ultimo treno sono io
Quello che non si ferma in nessuna stazione perché tanto non c’è mai nessuno da far salire
Io che per tutti quanti
Sono il robboso senza dio che ha sempre cercato di essere identico agli altri

Starci male ed imparare a sbattersi le balle
E prender ogni giorno come fosse niente restando ad aspettare
Un cambiamento un po’ improvviso, qualche nota un po’ insolente
Qualche cosa in cui tuffarsi senza la paura di toccare il fondo
Qualche cosa che sia diverso dal mio vecchio e sfigato lamento perché

L’ultimo treno sono io
Quello che non si ferma in nessuna stazione perché tanto non c’è mai nessuno da far salire
Io che per tutti quanti
Sono il robboso senza dio che ha sempre cercato di essere identico agli altri
Come tra tutti i fogli sparsi
Sono la pagina che non vai mai a cercare, il testo di cui ti puoi dimenticare

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