7 Maggio 2007
Dei ragazzini sull'autobus impazziscono alla vista di due puttane sul ciglio della strada, intente ad adescare. Poi si crucciano per non aver scorto le solite altre due alla rotonda di inizio paese.
Io alzo lo sguardo al cielo; poi mi ricordo che non c'è un cazzo da vedere. Chi si aspetta la descrizione del grigiore del pullman ha sbagliato disco.
"Ciao, io sono GiAn."
"Anche io..."
"Ma tu pensa!..."
"Piccolo il mondo, eh?..." - e questo che cosa vuole?
Chi si aspetta un filo logico nella narrazione ha sbagliato canzone.
Niente, quelle prostitute non se le tolgono dalla testa. Che palle. E questo qua insiste ancora.
"Sei del Zerb?"
"Si..."
"Anch'io! In che via abiti?"
"Nella quinta, al numero quattro..."
"Tre?"
"Due...uno..."
"Ma tu pensa!..."
"Piccolo il mondo, eh?..."
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8 commenti:
gian è potenzialmente il miglio autore minimalista contemporaneo
questo è il meglio, prendersi troppo sul serio richiede una firma importante. dovresti aggiungere qualche cazzomerda alle poesie.
non ho letto tutto, ma questa cosa di te che parli con te funziona da dio.
io penso che si. brava gian.
poi mi piace questo rosellino
beh quello no.
Il rosa, dai
Fa molto...ecco...fa molto...mmh.
Ecco si, fa molto brio.
fottiti bastardo di merda.fra l'altro complimenti gian.e tu torna a fotterti bastardo di merda.
gaaahh...
gà!
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