sabato 28 aprile 2007

nOn VeDo La LuNa

PROLOGO: “...ti racconto un segreto...”

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Il sole è bello, splende alto nel cielo, riscalda le nostre giornate e ci rende felici. Ma è questa la felicità che vogliamo? La mia stanza è povera di arredamento: un letto, una scrivania, un paio di chitarre sparse sul pavimento ed una poltrona. Il punto è proprio lei. La poltrona. L’ho spostata davanti alla finestra per un motivo ben preciso.

Per tutto il giorno, o per buona parte di esso, i raggi del sole penetrano attraverso i doppi vetri ed illuminano tutta la stanza. L’architetto ha decisamente fatto un buon lavoro. Eppure non sono soddisfatto. La mia stanza è in un certo qual modo la mia vita, passo in essa la maggior parte del tempo, quando non sono fuori casa. E il sole la riempie della sua armonia, del suo calore, della sua luce splendente, tutti i giorni allo stesso modo. Tutti. Il sole è il mio convivente più stretto, ma è il mio nemico. La mia insoddisfazione; una vita sempre uguale, sveglia presto, scuola, pomeriggio diviso tra cazzeggi vari e compiti da svolgere per il giorno seguente, e la sera a letto... No!
La sera non si dorme! Proprio non me la sento di andarmi a coricare con la fastidiosa sensazione di non aver concluso niente. Perché è sempre così. Dopo una giornata spenta e uguale alle altre trecentosessantaquattro, ormai l’emozione più forte che provo è di non aver risolto assolutamente nulla. Non è che mi vada molto a genio.

La caratteristica che preferisco della mia poltrona è che da seduti si vede solamente il cielo dalla finestra, e se dovessi fare una foto del panorama, nessuno riconoscerebbe il solito paese, le solite case, le solite persone. Sarebbe una finestra qualsiasi ed il cielo, niente di più.

Ho iniziato a pensare che se il sole è il mio nemico, la Luna dovrebbe essere la mia migliore amica.
La Luna si presenta a noi in modo sempre diverso, in molte sfumature, in quarti, a metà, piena.
Ma la faccia che ci rivolge è sempre la stessa. Ogni notte è di umore differente dalle altre notti. Non ci annoia con la solita storia del “tutto è bello, tutto è bene”. Se il sole è la mia depressione, la Luna è la mia trasgressione. Vivere ogni giorno in modo differente, alla giornata, ciò che capita...capita; poter dire “Ora no!”; sentirsi liberi. Il trampolino di lancio verso la vita che ho sempre desiderato.
La persona che vorrei essere, ma che non sono mai stato. Una persona sempre diversa, ma sempre la stessa.

La poltrona è perennemente riscaldata de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogni calle.
Segue in silenzio, sconsolata, tutto il ciclo del sole, dall’alba al tramonto.
La notte si riprende dalla noia quotidiana e aspetta...ed aspetta. Ed io aspetto con lei. Insieme attendiamo che lei si faccia viva, che ci porti consiglio, che ci faccia sentire meglio. Che ci ricarichi, che ci faccia vivere ai duecento all’ora, che ci faccia vincere la battaglia, che ci faccia cadere sicuri di poterci rialzare sempre, che guidi la rivoluzione.
Sempre la aspettiamo,smaniando come Smeagol smania per il ritorno del suo tesoro.
Tutte le notti, sempre svegli ed attenti. Tutte le notti speranzosi.
Ma ogni mattina, verso l’albeggiare, ci rendiamo sempre conto di una cosa...


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EPILOGO: “...dalla mia stanza non si vede la luna...”

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